Festival della letteratura Working Class 2025 – Campi Bisenzio
La terza edizione del Festival di letteratura Working Class all’interno degli spazi della ex GKN è stata una delle rappresentazioni e delle proposte più significative di questi 3 anni e mezzo di lotta radicale, lotta operaia e sociale. Un festival per “riprendere la parola, la memoria, il senso, l’empatia, la sensibilità.
Narrarci è la terapia necessaria a tenere botta a questo tempo, al “loro” tempo, al “non avere più tempo”.
Tre giornate di condivisione di esperienze, costruzione di immaginari collettivi, prospettive, consolidamento della coscienza di classe. Un’organizzazione capace davvero di dimostrare che “ai padroni servono gli operai, ma agli operai i padroni potrebbero non servire”.
Organizzata da Collettivo di fabbrica ex GKN, Edizioni Alegre, Soms Insorgiamo, Arci Firenze è stata una tre giorni fitta con persone provenienti da tutta Italia e altri parti d’Europa, autrici e autori, lavoratrici e lavoratori che hanno raccontato alcune delle lotte sociali, politiche, sindacali che attraversano il nostro paese, lotte sul lavoro ma non solo, lotte contro le nocività ambientali, contro le discriminazioni, lotte per riprendersi la vita. Dall’ILVA di Taranto, passando per Acciai Speciali Terni SpA – ex-ThyssenKrupp – e Acciaierie di Piombino, fino alla Val di Susa.
Nell’epoca delle delocalizzazioni produttive dall’Europa verso altri paesi del mondo, dello smantellamento del welfare pubblico, delle speculazioni immobiliari, degli appalti e subappalti che spacchettano e squalificano il senso lavoro e restituiscono alla classe lavoratrice del paese salari poveri e meno servizi di cura e cultura. La realtà italiana mostra sempre più la ferocia dello sfruttamento del sistema capitalista e l’inumanità delle istituzioni di governo che togliendo diritti e dignità a chi lavora, impoveriscono tutti e reprimono chi cerca di ribellarsi a questo destino.
Allora è necessario sviluppare nuovi sguardi, trovare parole per esprimersi e comprendersi, coltivare l’entusiasmo per fare nuovi “piani di industrializzazione” in ogni settore lavorativo perché siamo di fronte al bivio tra cadere nell’oblio o spiccare il volo.
Un festival per ridare voce e personalizzazione a una classe lavoratrice orgogliosa, stanca, divisa ma non vinta. Fuochi d’artificio e prospettive di futuro e non un funerale nonostante l’arrivo delle 120 lettere di licenziamento e i 400 posti di lavoro bruciati. Prospettive di riorganizzazione, di riconversione, di riaffermazione dell’esistenza contro il cinismo capitalista che incatena all’oggi, all’individualismo e alla marginalità.
Chi in questi anni ha continuato a far vivere la fabbrica occupata e oggi socialmente integrata a Capalle, Campi Bisenzio, un piano di reindustrializzazione dal basso ce l’ha, credibile al punto da far approvare una Legge Regionale sui consorzi industriali pubblici. Una visione di futuro che ancora si scontra col silenzio e il vuoto dei “grandi investitori” a dimostrazione che non è solo la redditività sopra ogni cosa ciò che interessa al capitale, ma anche e soprattutto chi controlla quella redditività.
Al centro della tre giorni il corteo di sabato con migliaia di persone partito dalla fabbrica fino al centro di Campi Bisenzio. Un corteo variegato animato da gioia, rabbia, voglia di resistere, senso di rivalsa: “siamo pubblica utilità”, internazionalista, transfemminista e equo-ambientalista.
L’esperienza della GKN ha già fatto storia in questo paese e continuerà a farla.
Se si punta lo sguardo verso l’orizzonte, la direzione verso cui anche noi vogliamo guardare, non si può non vedere che questa lotta tenace fatta di ricerca e convergenze ha un possibilità reale di sviluppo: la fabbrica socialmente integrata.
Se si sogna insieme è la realtà che comincia, insieme saremo tutto è ciò che dal 9 luglio 2021 i lavoratori exGKN ci stanno insegnando.
Con questo festival è iniziata la primavera.
#insorgiamo







