❗️ Mentre il sindaco Ghilardi si fa fotografare con quel pagliaccio di Brumotti a poche settimane dalla tanto gridata “maxi-operazione” sicurezza (che su 300 controlli ha portato a ben, tenetevi forte, 8 segnalazioni delle forze dell’ordine), alimentando la retorica di denigrazione e guerra alla nostre periferie cui ci ha tristemente abituato, l’emergenza sociale vera continua: domani mattina ci sarà un picchetto antisfratto nelle case popolari di via Giolitti 6 a Sant’Eusebio, cui chiamiamo tutt* a partecipare. Riportiamo qui di seguito il comunicato del SICET che ha seguito la vertenza 👇
EMERGENZA ABITATIVA: ANNUNCIO DI SFRATTO PER UNA DONNA CON TRE FIGLI MINORI.
GIOVEDÌ 18 GENNAIO, CINISELLO BALSAMO, VIA GIOLITTI 6.
LA FAMIGLIA E’ TROPPO POVERA ANCHE PER CHIEDERE UNA CASA POPOLARE. Milano. 16.1.24. D.Z., 40enne di origine tunisina, separata e madre, sarà sfrattata, con i tre figli di 10, 12 e 17 anni, giovedì 18 gennaio da un alloggio Aler concesso alla cooperativa “La Cordata” da destinare, su segnalazione del Comune di Cinisello Balsamo, a nuclei famigliari con problemi sociali e fragilità economiche.
Da diversi anni la donna è seguita dai Servizi Sociali del Comune, che l’avevano presa in carico per le sue gravi difficoltà e, d’intesa con la cooperativa “La Cordata”, era stata sistemata con i figli nell’alloggio di via Giolitti 6. Il progetto era di aiutare la famiglia a rendersi autonoma economicamente, purtroppo però le cose sono andate diversamente perché la signora ha sempre trovato occupazioni regolari per poche ore e con importi mensili di circa 400/500 euro, più qualche lavoretto occasionale come domestica.
A causa della cessazione del progetto di accompagnamento sociale da parte del Comune e del conseguente mancato pagamento degli affitti alla cooperativa sono state attivate le procedure di sfratto senza che sia stata trovata una soluzione alloggiativa alternativa, se non la strada, al freddo rigido di questo inverno.
Nel luglio 2023 il Sicet ha chiesto al Comune di riprendere in carico la famiglia e al
sindaco, in quanto responsabile dell’igiene e della salute pubblica, di adoperarsi per sospendere lo sfratto, ma non ha ricevuto alcuna risposta.
La signora, sempre tramite il Sicet, lo scorso ottobre ha presentato la domanda per l’assegnazione di una casa popolare (SAP), ma a causa del suo basso reddito è stata collocata nella categoria degli indigenti, laddove cioè gli alloggi pubblici messi a disposizione non possono superare il 20% del totale (uno, due o quando va bene tre a bando). A ciò si aggiunge il fatto che la famiglia risiede in Lombardia e a Cinisello da circa 8 anni e secondo la Legge regionale n.16 del 2016 non può ottenere il punteggio massimo.
In sintesi la signora si è trovata fuori dalla possibilità di avere a breve una casa popolare perché troppo povera anche per le case popolari.
Il Sicet continua a sostenere che la legge regionale per l’edilizia residenziale pubblica va cambiata perché discrimina i più poveri, gli stranieri e chi si trova sotto sfratto o in emergenza abitativa. Per questi motivi la Corte Costituzionale si è già espressa e qualche piccolo cambiamento è stato ottenuto, ma questo ennesimo sfratto è la prova reale che la politica regionale è un disastro perché condanna le famiglie bisognose a vivere sulla strada o a soluzioni abitative indegne.
Il Sicet sarà presente giovedì alle ore 9, in via Giolitti6, a Cinisello Balsamo. a sostegno della signora D.Z. e dei suoi figli.
Al presidio sarà presente anche UNIONE INQUILINI NORD MILANO.